L'importanza dell'Anatomia Patologica

L’aggregazione funzionale dei diversi segmenti operativi del processo assistenziale diagnostico-terapeutico è un obiettivo qualificante della QA (Quality Assurance:  l’insieme delle attività volte a garantire il soddisfacimento degli obiettivi della qualità) ed un punto di snodo in molti Percorsi Diagnostico Terapeutici.

Con questo razionale l’Ospedale Koelliker ha attivato presso l’Endoscopia Digestiva un progetto collaborativo con il Laboratorio di Anatomia Patologica finalizzato alla definizione, condivisione e formalizzazione di procedure atte ad implementare la qualità della diagnostica delle malattie del tratto Gastro-Intestinale.

L’interazione tra Endoscopista e Patologo si addensa in due livelli:

  • Il livello tecnico: procedure di prelievo endoscopico e trattamento dei reperti (“Handling”)
  • Il livello clinico-decisionale: cultura/linguaggio comune e condiviso

 

                                       Prof. Mauro Risio:

L’endoscopia digestiva ha beneficiato negli ultimi decenni di importanti innovazioni tecnologiche derivate sia dalla ingegneria ottica che dalla micromeccanica. 

Le prime (magnificazione endoscopica, cromoendoscopia virtuale, OCT…..) hanno consentito di rilevare lesioni di dimensioni minime   ( inferiori ad 1 mm) o scarsamente protrudenti nel lume dei segmenti gastro-intestinali esaminati (adenomi sessili, adenomi piatti, adenomi depressi)

I dispositivi micromeccanici hanno consentito di resecare per via endoscopica (EMR, tecnica di resezione endoscopica della mucosa; ESD, tecnica di dissezione endoscopica sottomucosa) lesioni di grandi dimensioni (2-5 cm.) che precedentemente potevano essere trattate esclusivamente per via chirurgica.

Conseguentemente, è aumentata la possibilità e la disponibilità di campioni tissutali per la diagnosi istopatologica al microscopio, recentemente integrata e supportata dalle indagini di genetica molecolare) 

Da qui nuove acquisizioni sui meccanismi che determinano l’insorgenza di malattie infiammatorie e neoplastiche nei vari distretti del tratto gastro-intestinale, sui processi che ne consentono il mantenimento, la progressione, sui marcatori e le relative tempistiche di evoluzione. In particolare, sono ora ben definite le alterazioni istopatologiche che predispongono all’insorgenza di un eventuale processo tumorale (ad es. la gastrite atrofica nello stomaco, la metaplasia intestinale nell’esofago) 

Combinando la determinazione dell’estensione endoscopica con la gravità delle alterazioni rilevate al microscopio è possibile una stima predittiva del rischio in base alla quale impostare, per ogni singolo paziente, i più opportuni schemi di sorveglianza. E’ questo il caso, ad esempio, della stadiazione OLGA nello stomaco.

Anche di maggiore impatto per prevenzione dei tumori è la caratterizzazione istopatologica delle alterazioni della mucosa gastrointestinale dalle quali prendono origine le neoplasie maligne, collettivamente comprese nel termine “Displasia”. E’ possibile distinguere al microscopio vari tipi di displasia (convenzionale adenomatosa, serrata, foveolare……), ognuno dei quali legato ad una specifica storia naturale, ma soprattutto stratificare la displasia in livelli di gravità: tanto più la displasia si discosta dagli aspetti che si osservano nel tessuto normale da cui prende origine, tanto maggiore è la sua gravità e tanto più grande il rischio di trasformazione maligna. La asportazione per via endoscopica delle lesioni displastiche ne impedisce, ovviamente, la loro possibile successiva trasformazione in tumore maligno ..

.. e la gradazione istopatologica della displasia consente di impostare una adeguata sorveglianza endoscopica (compresa nell’intervallo 3-5 anni nel caso del colon) per fronteggiare adeguatamente il rischio di sviluppo di altre analoghe lesioni

Figura 6 – Displasia nella mucosa intestinale

La diagnostica delle malattie gastrointestinali è ad oggi una diagnostica integrata endoscopica ed anatomopatologica: maggiore è l’integrazione delle competenze, tanto più alta è l’accuratezza diagnostica.”